INDIRIZZO COSTRUTTIVISTA
Negli anni ’80 si è sviluppato un nuovo filone di psicoterapia, che trova la sua radice nella “teoria dei costrutti personali” di G. A. Kelly. Secondo questa teoria, ogni persona conosce la realtà secondo un sistema soggettivo di “costrutti” che guidano l’interpretazione delle esperienze, determinando il vissuto soggettivo e, conseguentemente, il comportamento.
I costrutti sono strutture conoscitive interne in continua interazione con la realtà; quindi, se da una parte la persona interpreta la realtà sulla base delle stesse, dall’altra queste si modificano in continuazione nell’esperienza in un processo di adattamento alla realtà.
La malattia consiste nell’incapacità di modificare il sistema delle strutture interne in modo adattivo alla realtà.
L’obiettivo della psicoterapia cognitivo-costruttivista è quello di consentire al sistema di operare ulteriori elaborazioni, al fine di riattivare la capacità di adattarsi alla realtà.
I percorsi di terapia consistono nella ricerca, da parte del paziente e del terapeuta, in ruoli complementari, delle caratteristiche strutturali del sistema responsabili dell’arresto del suo sviluppo, della loro influenza sul comportamento e sui processi di costruzione dei significati.
Le tecniche utilizzate sono particolari procedure volte a facilitare l’elaborazione controllata, da parte del cliente, del suo sistema di costrutti personali. A tale scopo, la psicoterapia si può avvalere di un insieme di tecniche, talvolta mutuati anche da altri orientamenti, ma riletti ed utilizzati in chiave costruttivista, quali metodi osservazionali, libere associazioni, rassicurazioni, tecniche immaginative, lavoro sulle emozioni e ricostruzione della conoscenza episodica autobiografica.
Negli anni ’80 si è sviluppato un nuovo filone di psicoterapia, che trova la sua radice nella “teoria dei costrutti personali” di G. A. Kelly. Secondo questa teoria, ogni persona conosce la realtà secondo un sistema soggettivo di “costrutti” che guidano l’interpretazione delle esperienze, determinando il vissuto soggettivo e, conseguentemente, il comportamento.
I costrutti sono strutture conoscitive interne in continua interazione con la realtà; quindi, se da una parte la persona interpreta la realtà sulla base delle stesse, dall’altra queste si modificano in continuazione nell’esperienza in un processo di adattamento alla realtà.
La malattia consiste nell’incapacità di modificare il sistema delle strutture interne in modo adattivo alla realtà.
L’obiettivo della psicoterapia cognitivo-costruttivista è quello di consentire al sistema di operare ulteriori elaborazioni, al fine di riattivare la capacità di adattarsi alla realtà.
I percorsi di terapia consistono nella ricerca, da parte del paziente e del terapeuta, in ruoli complementari, delle caratteristiche strutturali del sistema responsabili dell’arresto del suo sviluppo, della loro influenza sul comportamento e sui processi di costruzione dei significati.
Le tecniche utilizzate sono particolari procedure volte a facilitare l’elaborazione controllata, da parte del cliente, del suo sistema di costrutti personali. A tale scopo, la psicoterapia si può avvalere di un insieme di tecniche, talvolta mutuati anche da altri orientamenti, ma riletti ed utilizzati in chiave costruttivista, quali metodi osservazionali, libere associazioni, rassicurazioni, tecniche immaginative, lavoro sulle emozioni e ricostruzione della conoscenza episodica autobiografica.