DISTURBO DISFORICO PREMESTRUALE
Le caratteristiche essenziali del disturbo disforico premestruale sono l'espressione della labilità dell'umore, l'irritabilità, la disforia e sintomi d'ansia che si verificano ripetutamente durante la fase premestruale del ciclo e vanno incontro a remissione intorno l'insorgenza delle mestruazioni o poco dopo. Questi sintomi possono essere accompagnati da sintomi comportamentali e fisici. I sintomi devono essersi verificati nella maggior parte dei cicli mestruali durante l'ultimo anno e devono avere un effetto negativo sul funzionamento lavorativo o sociale. L'intensità e l'espressività dei sintomi d'accompagnamento possono essere strettamente correlate con il background sociale e culturale caratteristico della donna affetta, con le prospettive familiari e con fattori maggiormente specifici come credenze religiose, tolleranza sociale e problematiche legate al ruolo di genere femminile.
Tipicamente, i sintomi raggiungono il picco intorno al periodo di insorgenza delle mestruazioni. Nonostante non sia rara la permanenza dei sintomi nei primi giorni delle mestruazioni, l'individuo deve avere un periodo libero da sintomi nella fase follicolare successivamente all'inizio del periodo mestruale. Mentre sintomi principali includono sintomi dell'umore ed ansia, si presentano spesso anche sintomi comportamentali fisici. Tuttavia, la presenza di sintomi fisici e/o comportamentali in assenza di sintomi dell'umore e/o d'ansia non è sufficiente per la diagnosi. I sintomi sono paragonabili quanto gravità (ma non a durata) a quelli di un altro disturbo mentale, come l'episodio depressivo maggiore o il disturbo d'ansia generalizzata. Al fine di confermare la diagnosi provvisoria, sono richieste valutazioni prospettiche quotidiane per almeno due cicli sintomatici.
Deliri e allucinazioni sono stati descritti nella fase luteale finale del ciclo mestruale, ma sono rari. Alcuni studiosi hanno considerato la fase premestruale con un periodo a rischio per il suicidio.
Le caratteristiche essenziali del disturbo disforico premestruale sono l'espressione della labilità dell'umore, l'irritabilità, la disforia e sintomi d'ansia che si verificano ripetutamente durante la fase premestruale del ciclo e vanno incontro a remissione intorno l'insorgenza delle mestruazioni o poco dopo. Questi sintomi possono essere accompagnati da sintomi comportamentali e fisici. I sintomi devono essersi verificati nella maggior parte dei cicli mestruali durante l'ultimo anno e devono avere un effetto negativo sul funzionamento lavorativo o sociale. L'intensità e l'espressività dei sintomi d'accompagnamento possono essere strettamente correlate con il background sociale e culturale caratteristico della donna affetta, con le prospettive familiari e con fattori maggiormente specifici come credenze religiose, tolleranza sociale e problematiche legate al ruolo di genere femminile.
Tipicamente, i sintomi raggiungono il picco intorno al periodo di insorgenza delle mestruazioni. Nonostante non sia rara la permanenza dei sintomi nei primi giorni delle mestruazioni, l'individuo deve avere un periodo libero da sintomi nella fase follicolare successivamente all'inizio del periodo mestruale. Mentre sintomi principali includono sintomi dell'umore ed ansia, si presentano spesso anche sintomi comportamentali fisici. Tuttavia, la presenza di sintomi fisici e/o comportamentali in assenza di sintomi dell'umore e/o d'ansia non è sufficiente per la diagnosi. I sintomi sono paragonabili quanto gravità (ma non a durata) a quelli di un altro disturbo mentale, come l'episodio depressivo maggiore o il disturbo d'ansia generalizzata. Al fine di confermare la diagnosi provvisoria, sono richieste valutazioni prospettiche quotidiane per almeno due cicli sintomatici.
Deliri e allucinazioni sono stati descritti nella fase luteale finale del ciclo mestruale, ma sono rari. Alcuni studiosi hanno considerato la fase premestruale con un periodo a rischio per il suicidio.